Nove mesi

Se nel processo creativo l’arte dimentica a memoria tecniche e riferimenti al mondo, nell’Alzheimer la persona dimentica semplicemente il mondo”. Se ad Achille Bonito Oliva – che ha il dono della sintesi – bastano poche parole per mettere in luce il tema della fotoinstallazione di Daniela Perego, l’artista fiorentina spende una riflessione più approfondita nel proporre, a Trento, il suo (generoso) contributo affinché anche attraverso l’arte si mantenga viva l’attenzione sulla lacerante realtà di questo morbo: “Oggi le persone amano esporsi ed essere protagoniste, dare in pasto al pubblico, attraverso blog, social network o programmi televisivi di dubbia fama, la propria vita… Un misto di egocentrismo, voyerismo e bisogno di apparire. Perché non dare un senso a tutto questo e andare oltre? Desidero che le mie foto “ricordo” possano dare un aiuto a coloro che i ricordi li stanno perdendo ed è per questo motivo che intendo devolvere l’intero ricavato delle vendite alla ricerca per la cura dell’Alzheimer. Così com’è già avvenuto a Roma e Torino, lo spazio che ospita l’evento sarà invaso da migliaia di piccole fotografie scattate lungo un periodo di “nove mesi” e, durante i due giorni dell’esposizione, i visitatori avranno la possibilità, con una spesa irrisoria, di staccare personalmente dal muro 10 immagini e portarsele via subito (ogni foto sarà firmata e in copia unica), trasformando continuamente il lavoro. Ogni giorno l’Alzheimer ti ruba un ricordo, una parola, un volto fino a non farti rimanere più niente…”

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